Le elezioni politiche si avvicinano, l'estate oramai è un ricordo, e anche a Torino in circoscrizione 5, i politici di professione si organizzano per il cambio di casacca autunnale.
La recente storia narra di una pulsione irrefrenabile di aria nuova di prestare la propria opera (anche meritoria, non giudico…ma se volete….) in un lido, anzi possiamo dire sotto una bandiera diversa da quella sventolata più o meno palesemente durante le scorse elezioni comunali.
Ma analizziamo il caso, come indicato all'articolo 6 comma5 del regolamento della Circoscrizione 5 i consiglieri possono "cambiare casacca" lasciando quella di appartenenza, se non si sentono più rappresentati, verso il cosiddetto Gruppo Misto, gruppo-contenitore di tutti i transfughi.
Il comma 3 e 4 invece dicono che possono essere costituiti ulteriori gruppi consiliari (oltre a quelli votati durante le regolari elezioni) con l'unico vincolo del numero minimo che in questo caso è fissato nelle due unità.
Ora veniamo alla nostra strana coppia, i consiglieri Cavarra (eletto con IDV) e Noccetti (eletto con NOEUROLISTAdelGRILLOPENSIONATILEGAPADANAecc.ecc *) avevano bisogno, volevano cambiare aria ma se avessero applicato il regolamento così come lo avrei applicato io, alla buona senza la ricerca del cavillo, la situazione sarebbe stata la seguente:
Ciavarra voleva andare dall'IDV al PD ma questo non sarebbe stato possibile in quanto una volta eletto in un gruppo se lo si lascia è necessario "parcheggiarsi" nel Gruppo Misto, stessa storia per Noccetti che ha subito un'infatuazione. per l'IDV ma questo non era il risultato voluto.
Ecco allora una lettura attenta del regolamento, la volontà di leggere tra le righe, muoversi negli spazi lasciati ed ecco che viene l'idea, entrambi più o meno contestualmente RINOMINANO il proprio gruppo consiliare (non è vietato), il primo (perché un ordine ci deve essere) Ciavarra, rinomina il proprio gruppo in Partecipazione Democratica (PD !!!!) , il secondo a questo punto rinomina il proprio gruppo in IDV (chissà con che significato l'acronimo, Io Domani Vinco?)
Semplice no? basta leggere!
Ora a prescindere dalla possibilità assolutamente legale di quanto è stato fatto voglio porre l'attenzione sull'aspetto politico della cosa, nel tradizionale modo di vedere le cose io elettore, nell'atto del voto non scelgo solo un candidato in quanto egli rappresenterebbe solo se stesso, non scelgo solo il simbolo ma l'insieme delle due cose, se uno dei due elementi viene meno la persona che ho votato deve andarsene, dimettersi, i presupposti che hanno portato all'elezione di quella persona sono venuti meno.
Mi impegnerò, ci impegneremo, se riusciremo andare al governo, a modificare questa situazione, basta cambio in corsa di casacche, basta giochetti, non sei contento, il tuo partito ti ha stufato non ti rappresenta più… dimissioni e a casa.
PS ovviamente la ricostruzione di cui sopra è una delle possibili interpretazioni, ogni commento volto a spiegare diversamente la situazione, che illustri quale lettura del regolamento è stata data è BEN accetta ovviamente e soprattutto dai protagonisti di questa classica commedia autunnale ;)